Sexting: cos’è, quali numeri ha e come proteggere i figli
La famiglia è un valore importante. Noi della L & N De’ Liguori crediamo sia giusto proteggerla in ogni modo. Purtroppo i rischi che corrono i minori nell’era digitale sono elevatissimi. Tra tablet, smartphone e social network è sempre più facile entrare in contatto anche con soggetti pericolosi. Lo dimostrano i dati sul sexting. Cos’è questo fenomeno? Su quali premesse si muove? Che margine di crescita ha?
Essere informato è il primo passaggio per iniziare a difendere i propri figli. Non serve mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Serve, invece, il coraggio di analizzare la piaga del cyberbullismo per quella che è. Per capirla nella sua essenza e per capire con quali strumenti contrastarla.
La definizione di sexting
Se ne sente parlare molto nei media ma non tutti hanno già le idee chiare in proposito. Questo nuovo (e tremendo) fenomeno sociale è:l’invio a minori di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o telefono cellulare.Senza alcuna ipocrisia, va detto che esiste un aspetto goliardico, tipicamente maschile, secondo cui condividere materiale pornografico è un modo per fare umorismo con gli amici. E’ bene capire subito che quest’attività, spesso portata avanti tramite WhatsApp, è ben diversa dal sexting. Nel primo caso si tratta di persone maggiorenni, o almeno consapevoli, che scherzano sul sesso. I danni del sexting, invece, nascono dal fatto che si agisce su soggetti non preparati alla visione di certe immagini esplicite. Persone non protette.
I dati del sexting
Compreso quanto può far male mandare materiale pornografico via Internet al pubblico sbagliato, analizziamo le dimensioni del fenomeno sexting. Lo scorso anno, nel 2018 in Italia, i casi di sexting sono aumentati dell’8 %. Questo porta ad una consequenziale crescita del cyberbullismo. La prima esperienza di sexting, secondo molti studi di settore, avviene tra gli 11 e i 12 anni. Davvero troppo presto. Questi dati sono stati resi noti durante un seminario promosso dalla Regione Lombardia dal titolo “Parlare di sexting a scuola” svolto in collaborazione con Ufficio scolastico regionale, Pepita Onlus e Pediatrica Fatebenefratelli-Sacco.Le parole dell’esperto
Parla più diffusamente del sexting Luca Bernardo, il Direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano che dal 2016 ha curato 1.200 pazienti vittime di cyberbullismo:I dati ci dicono che, su questi fenomeni, la situazione non sta migliorando. Serve prevenzione, informare e formare famiglie, scuole che possono essere gli indicatori spia. Ai ragazzi vittime di cyberbullismo dico parlatene con qualcuno, non isolatevi e recuperate la vostra autostima. Serve informazione per riconoscere il fenomeno perché le vittime sono colpite nella mente e non nel corpo e spesso famiglia e scuola non se ne accorgono.